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  • L’arrivo di mons. Felice Accrocca a Benevento

    L’arrivo di mons. Felice Accrocca a Benevento

    Arriva puntualissimo. Emozionato, in auto con Don Pompilio Cristino, Vicario generale. A piedi, dietro, il Vescovo di Latina, Monsignor Mariano crociata.

    S.E. il Vescovo di Benevento, Monsignor Felice Accrocca viene accolto da una lieve pioggia, ma inondato dal calore, dall’affetto, dagli abbracci e dai canti della sua nuova sposa, la Chiesa di Benevento.

    In Piazza Santa Sofia, già da più di un’ora il flashmob organizzato da Don renato Trapani e dalla Pastorale Giovanile tiene alto il ritmo dell’attesa.

    Scout, Caritas, Associazioni e fedeli abbracciano il nuovo Pastore. Lui si emoziona, accarezza una bambina che va a salutarlo, si concede a giornalisti telecamere e fotografi, dribla la folla e sale sul palco.

    Le sue prime parole: “Impareremo a camminare insieme. Con le nostre ricchezze e con le nostre diversità. Cammineremo insieme non solo come Chiesa, ma anche come Società”.

    I ragazzi intonano “…e l’anno prossimo, gioco di sabato…”, rinviando alle prossime sfide tra il Benevento ed il Latina Calcio. Accrocca sorride, anzi ride, smorza un po’ la tensione.

    E’ giù, di nuovo in strada, tra la folla che grida il suo nome, applaude. Lui sorride, si guarda in giro, saluta. Entra nella Basilica di San Bartolomeo. Ad attenderlo, il Prefetto Paola Galeone, il Sindaco Fausto Pepe e un centinaio di sindaci a strisce tricolore. Dietro, penultima fila, c’è anche Raffaele Del Vecchio che resta defilato…come in attesa.

    Le parole del Prefetto vanno dritte al cuore: “Questa è una terra di gente piena di storia e di dignità, un popolo orgoglioso”. Parla di poveri, il Prefetto. Ricorda i deboli, gli emarginati. Cita i migranti, ringrazia la Chiesa dell’accoglienza, ringrazia la Caritas. Con voce emozionata dice: “Papa Francesco ha fatto un dono al Sannio mandando un pastore buono”. E chiosa: “Eccellenza, si lasci conquistare da questa provincia, lavoreremo insieme con speranza”.

    Il Sindaco Pepe sottolinea “la grande storia di questa terra”, rammenta il disastro dell’alluvione, ringrazia la Chiesa beneventana per tutto l’aiuto che ha dato in quei momenti tragici.

    Qualcuno gli aggiusta il microfono, è il momento del saluto, il primo saluto ufficiale alla sua Chiesa. Nessun residuo della voce emozionata di Piazza Santa Sofia. Il tono è dritto, il messaggio diretto: “ Sono stato chiamato da Dio ad un compito superiore alle mie forze. Lavoreremo insieme a servizio del bene comune. La Chiesa non è estranea alla società in cui vive. Il mio desiderio è di poter servire non soltanto la Chiesa di Dio, ma la città tutta e l’intero territorio”. Chiude con le parole dei Padri conciliari, che aprono il suo cammino “Promuovere l’unità corrisponde all’intima natura della Chiesa”. Il messaggio è chiaro.

    Gabriella Debora Giorgione

     

    Le foto sono di proprietà di Caritas Benevento