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  • Alla Parrocchia Santa Maria di Costantinopoli si è svolto il secondo convegno Migrantes

    «L’accoglienza è prima di tutto luogo teologico perché negli occhi di chi si accoglie c’è il volto di Gesù; l’accoglienza è segno dei tempi, non possiamo voltarci dall’altra parte. Questi fratelli non arrivano a mani vuote». Con queste parole S.Ecc.za mons. Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano Policastro e Vescovo delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Campana ha introdotto la sua relazione al convegno “Essere #Welcome, Accogliere, Proteggere, Promuovere, Integrare” organizzato dall’Ufficio Migrantes della Diocesi di Benevento, svoltosi domenica pomeriggio alla Sala Convegni della Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli. Mons. De Luca ha proseguito: «questo Convegno è una modalità molto bella di celebrare la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Papa Francesco ci dice proteggere, protezione vuol dire anche rispettare la dignità delle persone. Spesso si dice di aiutarli nelle loro terre. Ma il problema è che se tornassero nelle loro terre troverebbero noi occidentali. La Diocesi Teggiano-Policastro ha vissuto al molo Garibaldi di Salerno 22 sbarchi, alcuni purtroppo tragici. Nel penultimo sbarco oltre 300 migranti erano bambini. Di questi quattro bambine hanno raccontato di essere vittime di tratta». Inoltre Mons. De Luca si è soffermato sul progetto accoglienza Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar): «è un modello di accoglienza intelligente. Su 8mila comuni italiani solo mille hanno risposto all’appello, in Campania appena solo 43 comuni. Nel Sannio sono una cifra considerevole».

    «Come Chiesa locale siamo chiamati a discutere di immigrazione per far riflettere su questo problema che è anche un esercizio dell’amore»: ha esordito don Sergio Rossetti, Direttore Ufficio Migrantes della diocesi di Benevento. Don Sergio Rossetti ha continuato informando che la Giornata Migrantes e del Rifugiato 2019 sarà celebrata domenica 8 settembre 2019 e proponendo di organizzare il prossimo convegno Migrantes in una zona della diocesi.

    «Noi dimentichiamo di essere stati e di essere ancora popolo di emigrati». Così ha dichiarato Maria Pia Mercaldo, responsabile dell’Osservatorio Povertà e Risorse di Caritas Benevento, introducendo il tema “Dall’Italia al Sannio. La nostra emigrazione”. «Il tema dell’immigrazione in Italia – ha continuato – è molto relativo. Sono 80 milioni gli oriundi italiani soprattutto in Brasile, Argentina e Stati Uniti. A gennaio 2017 gli italiani residenti all’estero iscritti all’Anagrafe Italiani residenti all’estero (Aire) erano 4.973.942 che costituiscono l’8,2% degli oltre 60,5 milioni di residenti in Italia alla stessa data. Più della metà degli italiani residenti all’estero proviene da regioni del Sud». Riguardo alla Campania e il Sannio: «La nostra regione ha registrato un incremento migratorio, il dato delle aree interne risulta quello più evidenziato. Per quanto riguarda il Sannio mille sanniti, soprattutto giovani, hanno lasciato la propria terra, dal 2011 oltre 5.000 abitanti sono andati via dalla provincia di Benevento e il numero purtroppo è destinato a salire, se si considera che la proiezione al 2020 è quello del totale spopolamento delle aree più interne prive di opportunità lavorative. Tra le province campane quella di Benevento è al quinto e ultimo posto in Campania per numero di stranieri; al primo posto per tasso di mortalità; al quarto posto per tasso di natalità e per tasso di crescita e al primo posto per età media ed indice di vecchiaia». Mercaldo ha concluso con una riflessione sul Welcome: «L’accoglienza è uno dei punti del Manifesto per una Rete dei Piccoli Comuni #Welcome, di Caritas di Benevento. Una piccola rivoluzione che ruota intorno a un elemento: gli Sprar. Essi portano un beneficio notevole per la comunità che accoglie, in termini economici e di occupazione, otre a scongiurare la morte di tanti paesi in via di estinzione».

    Al termine della relazione della dott.ssa Mercaldo è seguita la testimonianza della famiglia siriana accolta tramite il programma “Resettlement” promosso da Caritas Italiana e finanziato totalmente dalla Conferenza Episcopale Italiana. La famiglia è giunta in Italia il 14 dicembre scorso ed è stata accolta da Caritas Benevento. Una storia difficile. Lasciare la Siria, i propri cari, i propri amici per fuggire dalla guerra civile. Arrivare in Giordania per poi giungere in Italia e trovare accoglienza. Traumatico l’arrivo in Italia ma ora la serenità è vicina grazie al ritorno della normalità come il ritorno a scuola dei bambini.

    Le conclusioni sono state affidate a mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento che ha affermato: «I quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere, integrare hanno una funzione non solo teologica ma anche genitoriale». L’Arcivescovo di Benevento ha proseguito: «Noi ragioniamo sempre più per slogan, occorre ragionare seriamente. Non dobbiamo nascondere la difficoltà d’integrazione come non nasconderne le risorse. Abbiamo un evidentissimo problema demografico, quelli che posso essere un problema possono essere anche una risorsa». Mons. Accrocca ha infine concluso: «occasioni come il Convegno ci aiutano a crescere, riflettere e a interrogarci».

    Mons. Pompilio Cristino, Parroco di Santa Maria di Costantinopoli, introducendo il convegno e durante la preghiera iniziale a cura della Caritas Parrocchiale, ha voluto augurare di riconoscere nel migrante il volto di Gesù.