• Cittadella della Carità “Evangelii Gaudium”
    Via S. Pasquale, 11 Benevento 82100
    Tel. 0824-25.508
    segreteriacaritas@diocesidibenevento.it
    Ufficio Stampa e Comunicazione Caritas
    comunicazionecaritas@diocesidibenevento.it
  • Segreteria:
    dalle 9.30 alle 12.30

    Front office:
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  • Piattaforma Liberta’ partecipate

    “Libertà Partecipate” è una piattaforma di lavoro, nata da un progetto interdiocesano tra le Caritas diocesane di Avellino e Benevento nel 2012 e finalizzato alla realizzazione di network di accoglienza e reinserimento socio-lavorativo per ex detenuti, detenuti e persone che possono usufruire di pene alternative. In particolare il progetto si rivolgeva a quei detenuti privi di un appoggio familiare fuori dal carcere e scarse chance di inserimento sociale e lavorativo.

    Dall’ottima esperienza del progetto, sul territorio diocesano è nata una vera e propria piattaforma di lavoro condivisa tra istituzioni ed enti no profit sul tema dell’esecuzione penale. Hanno aderito alla piattaforma: l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna, la Casa Circondariale di Benevento, il Comune di Benevento, la Caritas Diocesana e diverse imprese e fattorie sociali locali.

    L’iniziativa ha avuto come linee guida fondamentali gli orientamenti pastorali di Caritas Italiana sul tema della pena: “Liberare la pena, comunità cristiane e mondo del carcere”, del 2004.

    La piattaforma intende aiutare la persona, e la famiglia in cui è inserita, a comprendere e riconoscere i propri errori e gestire in prima persona la sua vita, ribaltando la logica detentiva e meramente punitiva del carcere con il concetto di pena riabilitativa. Da un lato si cerca di evitare situazioni eccessivamente protette e/o “assistenzialistiche”, che deresponsabilizzano il reo colpevolizzando la società; dall’altro si vuole offrire un cammino di accompagnamento integrale alla persona condannata che vada dalla mediazione familiare, all’inserimento lavorativo e sociale, occupandoci non solo di pena, ma anche di affettività, socialità ed habitat di vita.

    Quella del reinserimento del detenuto in società, è una grande scommessa e se i condannati non vengono supportati in questa fase delicata della loro vita, il rischio della recidiva, cioè della capacità del reo di tornare a delinquere, resterà alto.

    La Piattaforma con la riduzione della recidività fino al 75% delle persone prese in carico dimostra una verità semplice: la città è più sicura non quando le mura che dividono i “buoni dai cattivi” sono più alte, ma quando la comunità al suo interno è più coesa, tanto coesa che anche la pena dei pochi che delinquono non viene vissuta come un’esperienza individuale, ma come un fatto sociale, che appartiene a tutti. In termini pastorali la Caritas Diocesana di Benevento va ripetendo questo adagio “Se Gesù mi ha insegnato ad amare l’altro come fosse me stesso, allora dovremo scontare la pena degli altri come se fosse la nostra”.

    Risolvere il sovraffollamento delle carceri solo da un punto di vista strutturale ma non sostanziale, cioè senza un lavoro di cura e riabilitazione della persona e degli ambienti, non può essere una risposta valida di sicurezza sociale.

    La piattaforma “Libertà Partecipate” si sviluppa su un metodo davvero innovativo, quello del case management nell’esecuzione penale.

    Il case management è l’insieme coordinato delle operazioni e dei processi volti a garantire che un assistito riceva i servizi di cui ha bisogno nel modo migliore

    possibile; in pratica, è riconosciuto formalmente il diritto della persona in stato di bisogno a che si effettui una presa in carico unitaria, valutando la sua condizione in modo globale, e pianificando una risposta altrettanto unitaria, che individui tutti gli interventi che si rendano necessari, in un contesto di cooperazione tra gli operatori e i volontari della rete informale cui l’assistito appartiene (familiari, amici, volontari).

    L’utilizzo del case management ha permesso di evitare la frammentazione e la rindondanza di servizi erogati da diverse istituzioni, creando una maggiore alleanza tra il cittadino in esecuzione penale e la rete istituzionale e sociale che lo ha in carico.

    Le attività di base del case management includono l’effettiva valutazione del bisogno dell’assistito, la cura e la pianificazione, l’implementazione del servizio e la revisione periodica dello stato di avanzamento della cura.

    Relativamente alle attività specifiche di reinserimento, il progetto è suddiviso in due ambiti di attività: l’ambito del reinserimento sociale e quello del reinserimento lavorativo.

    Rispetto al percorso di reinserimento sociale, sono state svolte attività di Ascolto e Formazione presso il Centro Ascolto della Caritas ed attività laboratoriali presso la Fattoria Didattica La Cinta, alla periferia di Benevento. Presso “La Cinta” tutti gli utenti coinvolti nel progetto hanno potuto apprendere i diversi modi di essere una realtà produttiva agricola, non focalizzata sullo sfruttamento ed il guadagno, quanto sul benessere relazionale dell’uomo con gli altri, con se stesso, con l’ambiente che lo circonda e con gli animali.

    Relativamente al reinserimento lavorativo, la piattaforma prevede attività di Borse Lavoro presso le cooperative sociali collegate alla Caritas ed in particolare presso la fattoria sociale Orto di Casa Betania.

    Referente: Adele Caporaso
    Ente Gestore: Cooperativa Sociale “Il Melograno”
    Recapiti: tel. 0824 323351 www.libertapartecipate.it