La campagna sociale “Ester: per non tacere. Le panchine del vero Amore” nasce nel giugno 2016 quando viene ritrovato all’ingresso del Parco Cellarulo il corpo di Esther Johnson, una prostituta nigeriana. Da quel momento la Chiesa beneventana con Caritas Benevento insieme alla Chiesa Cristiana Evangelica “Fiumi di Grazia” si uniscono per un’azione comune, denunciare e incidere sulle strutture di peccato e prevenire che esse si formino. La Caritas non vuole essere solo attività di beneficenza contro l’indigenza ma vuole essere anche annuncio e denuncia. Vuole essere anche un oggetto pastorale anche quando le cose non vanno. Il messaggio della Campagna non vuole dire che il problema della prostituzione, è un problema di degrado o di decoro ma far capire che c’è qualcosa che non va, brevemente: “meno clienti e più coscienza civile”. Non vuol dire meno prostituzione ma chiese unite per intervenire in questo fenomeno che è dileguato nelle coscienze essendoci questa richiesta così forte. Da questo evento tragico viene fuori l’idea delle panchine dell’Amore. Le panchine sono un luogo di relazione ed è necessario creare relazioni sociali nei luoghi della vita reale. Le panchine sono i luoghi dove le prostitute sono in attesa dei clienti. Occorre presidiare i luoghi per non abbandonarli, l’abbandono provoca lo sfruttamento. L’azione delle ‘panchine del vero Amore’ ha voluto portare una maggiore coesione nelle strade, nella città e una minore solitudine di ragazzi. Un’azione semplice, fatta di gesti semplici. Un momento dove le panchine non erano un luogo di reclutamento ma un luogo di semplicissima relazionalità. Ogni panchina vissuta con un tema legato alla relazionalità sana.